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A due anni dal terremoto in Iran: Bam costruisce il suo futuro

12.01.2006

La ricostruzione della città iraniana di Bam è in pieno svolgimento: dall’inizio dell’estate scorsa, quando

La ricostruzione della città iraniana di Bam è in pieno svolgimento: dall’inizio dell’estate scorsa, quando è stato varato il definitivo piano regolatore, anche il centro della città è di nuovo in costruzione. “Bam è un grande cantiere” afferma Godi Koch, capo progetto presso la Caritas svizzera. Da alcuni mesi, anche la ricostruzione delle case a cura di altre organizzazioni umanitarie svizzere è in pieno svolgimento, dopo che per un anno e mezzo l’attività edile ha dovuto concentrarsi principalmente sui villaggi che circondano la città.I 10 milioni di franchi raccolti dalla Catena della Solidarietà dopo il terremoto di due anni fa sono stati quasi tutti attribuiti ai progetti. Ne restano ancora 258’000. All’aiuto a Bam partecipano sette organizzazioni partner della Catena della Solidarietà: Croce Rossa Svizzera (aiuti d’urgenza e protesi per amputati), Caritas (aiuti d’urgenza e costruzione di oltre 400 case antisismiche) Aiuto delle Chiese protestanti (aiuti d’urgenza, quattro scuole e un asilo); Medair (aiuti d’urgenza, 110 case, impianto idrico per una coltivazione di datteri), Terre des Hommes Losanna (assistenza a bambini traumatizzati in 15 quartieri), Handicap International (laboratorio di protesi per 270 persone handicappate), Médecins du Monde (aiuti d’urgenza). Particolarmente importante si è rivelata la ricostruzione delle vecchie canalizzazioni che irrigano le piantagioni di datteri, che accanto al turismo rappresentano la più importante fonte di reddito per numerose famiglie.Non è ancora sicuro che la città vecchia, la cittadella e il patrimonio architettonico possano essere ricostruiti. L’Unesco e la Banca Mondiale stanno al momento chiarendo sia la fattibilità sia le possibilità di finanziamento.Alla fine di dicembre del 2003 Bam (una città-oasi di 100’000 abitanti) è stata rasa al suolo da un forte terremoto. I morti furono 35’000 e i feriti 12’000.