La guerra in Medio Oriente ha già causato migliaia di morti, perlopiù civili, e mette in pericolo la vita di 2,4 milioni di abitanti nella striscia di Gaza. Il blocco imposto dal 9 ottobre priva la popolazione di acqua, cibo, medicinali ed elettricità. La Catena lancia un appello alla solidarietà in Svizzera per aiutare la popolazione civile vittima delle conseguenze di questa escalation della violenza.
Da circa un mese, ossia dall’inizio del conflitto, la popolazione civile è sottoposta a enormi sofferenze. In Israele, dopo i sanguinosi attacchi di Hamas contro obiettivi civili, migliaia di persone vivono ancora nell’ansia di sapere se rivedranno i loro familiari trattenuti in ostaggio da Hamas. Nella striscia di Gaza, oltre alla penuria di cibo, farmaci, acqua potabile ed elettricità, la popolazione deve far fronte ma anche alla minaccia rappresentata dai continui bombardamenti. Stando alle Nazioni Unite, oltre 1,4 milioni di persone hanno dovuto fuggire dalle loro case, per la maggior parte donne e bambini. Di fronte alla tragedia che si sta consumando in Medio Oriente, la Catena della Solidarietà lancia un appello alle donazioni.
Negli scorsi giorni, numerose ONG partner della Catena della solidarietà sono riuscite a far arrivare aiuti umanitari nella striscia di Gaza. Purtroppo però questi aiuti sono ben lungi dal coprire le esigenze senza precedenti della popolazione. «È imperativo e urgente garantire un accesso umanitario continuo e senza ostacoli per evitare che la situazione, già catastrofica, peggiori ulteriormente e che il sistema sanitario collassi» dichiara Miren Bengoa, direttrice della Catena della Solidarietà.
Come saranno utilizzate le donazioni?
Oggi la priorità è garantire alla popolazione da un lato cibo, acqua e beni di prima necessità e dall’altro l’accesso alle cure nonché il mantenimento dei servizi di salute nei territori di guerra. Numerose ONG partner della Catena della Solidarietà sono presenti da anni nella striscia di Gaza. Tra queste, Fondation Terre des hommes, MSF, Caritas, Save the Children, HEKS, cfd e Médecins du Monde. Alcune sono riuscite a fornire alla popolazione alcuni beni essenziali. Per citare un esempio, il 29 ottobre è arrivato a Gaza un primo camion di Save the Children con un carico di 45’000 bottiglie d’acqua. Cfd e HEKS hanno potuto distribuire un sostegno finanziario alle famiglie. Queste organizzazioni umanitarie stanno preparando in Egitto stock di viveri, acqua, medicinali e kit di pronto soccorso, che potranno distribuire non appena sarà autorizzato loro l’accesso.
Per ora, i bisogni umanitari sono essenzialmente localizzati a Gaza, tuttavia non si può escludere un’escalation del conflitto nella regione e le ONG partner della Catena della Solidarietà sono pronte a fornire aiuti in altri paesi se dovesse essere necessario.
Un aiuto indipendente, neutro e imparziale
La Catena della Solidarietà collabora esclusivamente con le sue ONG partner svizzere accreditate, che vantano un’ampia esperienza nell’aiuto in caso di catastrofi e conflitti armati. Queste organizzazioni umanitarie rispettano i principi di neutralità, indipendenza, imparzialità e umanità. Agiscono laddove le esigenze sono più acute, a sostegno delle persone maggiormente in difficoltà. Le donazioni non vengono in nessun caso utilizzate per finanziare istituzioni governative.
Le donazioni a favore della raccolta fondi «Crisi umanitaria in Medio Oriente» possono essere versate su www.catena-della-solidarieta.ch
Comunicato stampa
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