L’ondata di solidarietà nei confronti delle vittime dei violenti terremoti che hanno colpito il sud della Turchia e il nord della Siria è impressionante. La Catena della Solidarietà ha già ricevuto donazioni per più di 10 milioni di franchi.
La Catena della Solidarietà ha lanciato una raccolta fondi poche ore dopo i violenti terremoti che hanno colpito il sud della Turchia e il nord della Siria, provocando oltre 20’000 morti e ingentissimi danni nei due paesi. Si tratta di una delle peggiori catastrofi registrate in questa regione nell’ultimo secolo. Lo slancio di solidarietà dimostrato dalla popolazione in Svizzera nei confronti delle vittime è impressionante: lo dimostrano gli oltre 10 milioni di franchi già donati alla Fondazione.
Un aiuto vitale
Il bilancio è drammatico: oltre 20’000 morti, migliaia di feriti e danni ingentissimi nei due paesi. I bisogni umanitari più urgenti sono l’accesso alle cure mediche, la distribuzione di cibo, acqua e beni di prima necessità, l’accesso all’acqua potabile, il ripristino delle infrastrutture igieniche e gli alloggi d’emergenza per affrontare le temperature che stringono queste regioni in una morsa di gelo.
Le ONG partner della Catena della Solidarietà stanno attualmente valutando la situazione, le esigenze e le possibilità di accesso. Alcune di esse sono già operative in Siria, dove la guerra imperversa già da oltre 12 anni. Altre, come l’organizzazione Redog della Croce Rossa Svizzera, hanno inviato in Turchia unità di soccorso con i cani da ricerca per tentare di ritrovare i sopravvissuti tra le macerie.
Rispetto dei principi umanitari
Come per ogni crisi umanitaria internazionale, la Catena della Solidarietà si assicura che i progetti da lei finanziati vengano messi in atto nel rispetto dei principi umanitari, in particolare i principi di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza.
Il finanziamento passa attraverso le sue 25 ONG partner svizzere. La Fondazione non finanzia iniziative governative o della società civile.
Conseguenze umanitarie a lungo termine
Di fronte all’immensità dell’emergenza, le sfide sono numerose. Innanzitutto, le condizioni estremamente difficili, con temperature sottozero e nevicate, aggravano i rischi sanitari per le migliaia di persone che si ritrovano all’addiaccio.
Anche l’ampiezza della catastrofe rappresenta un’immensa sfida per l’aiuto umanitario. «In Siria, in particolare, questi terremoti hanno colpito un paese già in ginocchio a causa di una guerra che dura da oltre 12 anni. Già prima di questa catastrofe, milioni di abitanti dipendevano dall’aiuto umanitario e in questa regione la popolazione sta cercando di sopravvivere anche a un’epidemia di colera. Il nostro dovrà essere un aiuto a lungo termine, considerato l’impatto devastante di questo dramma» afferma Miren Bengoa, direttrice della Catena della Solidarietà.
Le donazioni a favore delle vittime di questa catastrofe possono essere effettuate direttamente su www.catena-della-solidarieta.ch, via Twint o allo sportello dell’ufficio postale con la menzione «Terremoti in Turchia e Siria».
Comunicato stampa
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